Premessa il sogno cap.I cap.II
Premessa
il sogno
cap.I
cap.II
cap.III
cap.IV
cap.V
cap.VI
cap.VII
cap.VIII
cap.IX
cap.X
cap.XI
Cap.XII
Cap.XIII
 
 
Che brutto sogno che ho fatto.
Sembrava di essere in  un  paese,  oramai, completa-mente dominato dal maligno e dai suoi massoni. 
Che cosa orribile,volevo  tornare alla realtà.       
All’inizio ho cercato di svegliarmi, niente.          
Non ci riuscivo.           
Ho provato ad uscire dalla cappa fumosa e a liberarmi dall’odore pestilenziale che questa terra emanava e, dopo aver tentato muovendomi a destra e a sinistra, ho cercato di fare grandi salti per mettere la testa al di sopra dei fumi che ricoprivano il paese ma nel sogno arrivavo fino ad una certa altezza; questo perché la cappa, pur sembrando molto bassa, era in realtà enormemente alta e, così, ho cominciato a camminare per trovare la luce.                       
Seguivo la strada e mi si presentava davanti la torre dei massoni disposta su tre piani; per accedere alla  struttura quattro ingressi, uno per ogni segno cardi-nale; le porte corrispondenti si potevano aprire solo dall’interno e non dall’esterno ma, nonostante questo, tutti quelli che  le attraversano non potevano più tornare indietro.           
Da nord vedevo che ci entravano i satanisti, propriamente detti, che erano ubicati al terzo piano della torre; questi comunicavano senza problemi con gli altri servi del maligno che si trovavano ai due piani inferiori.
Da ovest ci entravano i massoni dei poteri forti e vedevo, tra questi, giudici, politici, alta finanza, editori, e grandi imprenditori e tutti questi  avevano  accesso in particolare solo ai primi due piani della torre di satana.   
Da sud ci entravano i massoni nella manipolazione delle masse : scrittori,  intellettuali,  comici, giornalisti, cantanti   e personaggi dello spettacolo.           
Da est ci entravano i maghi, e i sacerdoti che avevano deciso per satana.
Sulla porta ovest c’era una  proiezione moderna di Erode mentre con una mano stritolava un uomo e con l’altra  si accarezzava il volto, la maniglia della porta era uno scettro e  il simbolo intarsiato su di essa era una corona.     
Entravo e vedevo che la scala raggiungeva, senza incontrare altre porte, un secondo piano dove il diavolo  si faceva adorare come menzognero nella veste di lucifero; lì, poi, c’era una porta priva di maniglie anche questa si poteva aprire solo dall’interno, attraversato questo ingresso si poteva  arrivare sino al terzo piano dove satana veniva adorato come   omicida.   
Sulla porta che dava verso sud, c'era l’immagine di Salomè, un popolo in adorazione che l’acclamava e una fila interminabile di aspiranti servi del maligno che si accalcavano all’ingresso, molti tra questi venivano dalla gente comune e i massoni della porta ovest, “illuminati” da lucifero, selezionavano e facevano entrare.  
Sulla porta est c'era, invece, l’immagine di Simon Mago e quella di Giuda e all’ingresso esoteristi e sacerdoti apostati che bussavano per entrare, qui, la scala conduceva fino al terzo piano dove i  satanisti e i Giuda si incontravano per decidere e comandare sui massoni dei piani inferiori.         
 Mentre mi allontano dalla torre, oramai piena di inquilini, si innalzava e prendeva forma al di sopra  di essa un leviatano  massonico dove tutti gli uomini si incasellavano e si coordinavano contro il corpo mistico di Cristo per distruggerlo prima inquinando la ragione  di molte sue membra e, poi, gestendole  dopo aver innalzato le loro passioni, così, i manipolatori si incasellavano nel viso di questo creatura, i massoni della porta ovest nel braccio sinistro  e  i Giuda nel braccio destro.    
I maghi all’interno invocavano il maligno per dare forza, attraverso di lui, al suo corpo mistico infernale;
il leviatano, quindi, si muoveva per la fame di satana e colpiva  prima con il braccio destro il corpo mistico di Cristo, dopo attraeva le anime rimaste ferite con lo sguardo e, poi, le finiva con il braccio sinistro.
Il primo obiettivo del leviatano era che nella ragione le anime di Dio fossero distrutte, e per questo, il maligno aveva arruolato  nella sua Chiesa   religiosi  che potessero  demolire  il primato pietrino, che nel sincretismo riuscissero a  inquinare l’integrità del primo comandamento e che  offrissero nel sesto comandamento la misericordia senza conversione.      
Satana, poi, attraverso i suoi  politici imponeva  i  suoi comandamenti ; con  i suoi  giudici ne garantiva l’applicazione, e con la finanza, che lo serviva, spostava il capitale solo nelle mani di pochi per ottenere la disperazione di molti e gestire la loro ira. 
Dopo questo, il maligno aizzava il popolo  contro  le 
istituzioni, le  sacrificava ,  quindi,  a  sé  stesso  e ne
creava altre di più stabili direttamente gestite dai suoi uomini del terzo piano della torre massonica. 
Mentre  avveniva questa strage di figli di Dio, piccoli mostri a destra e a sinistra, senza alcuna forza seduttiva, urlavano e si muovevano come in una squallida rappresentazione teatrale; mi parevano le piccole sette sataniche, grazie alle quali, il maligno si prendeva  i giovani e distraeva spiritualmente gli adulti,  i quali con gli occhi fissi sul male estremo finivano con il dannarsi per  tiepidezza.        
Nel frattempo che il leviatano continuava a decapitare sempre più abitanti a Babilonia, pochi pastori riuscivano a indicare la strada per uscire da quest’inferno; molti  colpiti a morte , poi, erano privi dell’assistenza e morivano agonizzanti, spesso, uccisi dai loro fratelli guidati nella mano dagli uomini della torre.
Gente senza occhi, intanto, faceva strage di innocenti e, nel fitto fumo, si vedevano babilonesi sodomiti che come bestie si accoppiavano  tra loro, e questo un istante prima di venire inghiottiti dal mostro, intanto, si respirava incenso dedicato a lucifero e, nella confusione, innumerevoli donne e uomini   si vedeva-no  inginocchiati davanti agli animali tra gli stenti e sacrifici.
Esco a fatica da questo sogno e dico… meno male non era “realtà".      



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