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Appena passati i muri il sacerdote pare precipitare e io con lui, quasi giunti al suolo il movimento delle sue ali comincia a fare effetto, rimaniamo, così, sospesi e io con i piedi riesco a sfiorare la strada che è sotto di noi.
Il religioso consacrato in satana si ferma a mezz'aria, le braccia gli arrivano sino a terra e con la chiave, che ha in una mano, apre una botola da cui escono migliaia di demoni; con la sua lingua, che mi accorgo solo adesso che è quella di un serpente, si sforza di indurre all’impudicizia morale, all’adulterio spirituale, al modernismo relativista e dogmatico, al sincretismo religioso e all'immigrazionismo ideologico le anime affidategli e con la catena, invece, che ha nell’altra mano lega all'inferno i loro cuori.
Ora riesco a toccare completamente con i piedi la terra e, quindi, comincio a correre verso la periferia di Babilonia ma le uscite che vedo sono presidiate da esoteristi, astrologhi, maghi e cartomanti che fanno cadere nell’abisso infernale chi le oltrepassa.
Allora corro verso il mare che è l’unica possibilità che mi rimane. Mentre attraverso la città, satanisti e demoni trascinano verso la torre cittadini che erano divenuti sessualmente delle bestie anche e, soprattutto, per colpa dal leviatano.
Una volta consegnati gli impenitenti al maligno, questo si impossessa prima delle anime dei sodomiti e dei lussuriosi e, poi, dà alle fiamme i loro corpi scagliandoli come bombe di fuoco sulla città.
Arrivato, finalmente, alla riva, vedo un vascello pieno di simboli esoterici; demoni dall'aspetto di donne sensuali e affascinanti seducono molti dei sopravvissuti che si affollano a salire sulla barca, in un momento che dura un infinintesimo di secondo grazie alla luce del sole riconosco Calcante che bastona ogni nuovo arrivato; altri suoi compari legano con catene i piedi e le mani dei nuovi ospiti. Una volta pieno il vascello cambia la sua direzione e si dirige verso settentrione.
Rimasto solo sula riva decido di seguire una decina di feriti che salgono su di un'altra barca, questa davvero malmessa, ma riconosco che è la barca di Pietro che stenta a muoversi.
Ci mettiamo tutti ai remi e con grande fatica riusciamo a prendere il largo,in lontananza finalmente vediamo la Stella maris e, oramai, il pericolo è davvero scampato.
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